Lingua e dialetto

di Vittorio Angius – a cura di Guido Rombi

Bartolomeo Pinelli - Costumi di Tempio, 1828

Dialetti. In questa provincia si sentono diversi dialetti. I terranovesi (olbiesi), i lurisinchi (luresi), e i bortigiadesi parlano il sardo; i tempiesi, aggesi, calangianesi e nuchisini il gallurese; i longonesi (santateresini) una lingua mista; gli isolani il corso mescolato di gallurese e genovese.

Il linguaggio gallurese è regolare nella grammatica, armonioso nella poesia, amabile nella prosa, soave nella pronunzia, perché non soffre alcuna asprezza di suono. Gli altri sardi lo parlerebbero bene e facilmente se non stentassero a imitare il giusto suono del chji e gji che non è né italiano né francese, a dare il quale si deve strisciare la lingua dolcemente sul palato. Al fondo, il dialetto dei galluresi è lo stesso che parlano i sassaresi, solo che non si sente la gorgia, che è fastidiosa da udire. Il gallurese pronunzia chistu (questo), il sassarese chiltu.

La lingua gallurese deriva dalla corsa, e a parte alcune piccole particolarità si assomiglia in tutto a quella dei sartenesi, tra i quali un gallurese non sembra straniero. Ne daremo un saggio dove si parlerà del carminatoio.

Le differenze di pronunzia tra gli stessi galluresi sono le seguenti: l’aggese parla spedito e vibrato, il nuchisino lento, il calangianese più allungato, il tempiese sta nel mezzo e però la sua pronuncia è assai elegante.

Il sardo che parlano i bortigiadesi, i lurisinchi (luresi) e i terranovesi (olbiesi) non è identico in tutto. Quello dei primi è storpiato e mal pronunciato; quello dei secondi è più pulito; quello degli ultimi è il migliore.

Quale sarà invece la lingua dei longonesi (santateresini), che sono un miscuglio di uomini di dialetto diverso? Corsi, napoletani, genovesi e sardi furono i principali elementi di questa popolazione. Però il fondo è vero corso, perché gli oriundi della Corsica sono in maggior numero, e crescono giornalmente, la maggior parte dei quali sono banditi.

Nella lingua gallurese sono stampate alcune canzoni, che potrai leggere sotto la narrazione del Viaggio in Sardegna del Valery. Quelli che trattarono meglio in poesia questa lingua sono Don Salvatore Sanna il maggiore, Don Gavino Pes soprannominato lu Denticciu, e Don Gavino Pes-Pes, che lo ha perfezionato nelle sue composizioni erotiche, come Don Bernardino Pes-Sardo nelle sue burlesche. Le composizioni che abbiamo di costoro furono meditate; ma non sono meno considerate dal punto di vista linguistico le canzoni improvvisate di alcuni illetterati. Tra questi il più celebre fu Pietro Murtineddu di Tempio, uomo di estro meraviglioso e di ricchissima vena, la fama del quale sarebbe stata maggiore se alla natura si fosse unita l’arte.

Li stivigni (soprannomi). In tutta la Gallura è così diffuso l’uso di soprannomi che rarissimi sono quelli che si sentono chiamati con la parola del proprio casato. Il soprannome del padre si adatta ai figli se questi non ne ottengono uno loro particolare. Siffatti appellativi, la cui causa è in qualche fatto, proprietà, difetto o abitudine, sono per lo più acquisiti da bambini, e dall’uso dei fanciulli passano poi nell’uso comune.

STUDI SUL GALLURESE

Maxia Mauro
Tra sardo e corso, studi sui dialetti del Nord Sardegna
Sassari, Magnum, 2003

Scampuddu Mario e Demuro Maria
Fraseologia gallurese, repertorio alfabetico di locuzioni e modi di dire
Olbia, Taphros, 2006

De Martino Renzo
Il dialetto gallurese. Esposizione comparata dei principali processi fono-morflogici e rapporti lingua-dialetto
Olbia, Taphros, 2006

Maxia Mauro
Studi sardo – corsi, dialettologia e storia della lingua tra le due isole
Olbia, Taphros, 2008

Brandanu Salvatore
I nomi di luogo in Gallura, toponomastica storica dell’agro gallurese
Olbia, Taphros, 2011

Scampuddu Mario
Appunti di onomastica gallurese, cognomi, soprannomi e nomi di luogo
Olbia, Taphros, 2012

Maxia Mauro
Fonetica storica del Gallurese e delle altre varietà sardocorse
Olbia, Taphros, 2012

Mauro Maxia
La letteratura gallurese dal 1683 a Fabrizio de André
Ghilarza, NOR, 2022

ELENCO DEI VOCABOLARI-DIZIONARI SUL GALLURESE

Gana Leonardo
Il vocabolario del dialetto e del folclore gallurese
Cagliari, Edizioni Della Torre, 1970, 1998

Sardo Mario
Vocabolario italiano- gallurese
Cagliari, Ed. Castello, 1994

De Martino Renzo
Il dizionario maddalenino, glossario etimologico comparato
Cagliari, Della Torre, 1996

Columbano Bruno
Piccolo dizionario gallurese di termini in disuso o raramente usati
Telti, Bruno Columbano, 1996

Rosso Francesco
Dizionario della lingua gallurese
Tempio, StampaSì, 2000

Ciboddo Pasquale
Dizionario fondamentale gallurese – italiano
Sassari, Magnum edizioni, 2003

Brandanu Salvatore
Vocabulàriu Gaddhurésu – Italianu = Vocabolario Gallurese – Italiano
San Teodoro, ICIMAR, 2004

Selis Antonio
Dizionario etimologico Gallurese
Sassari, Edes, 2005

Sardo Mario
Dizionario generale della lingua gallurese
Sassari, Magnum, 2005

Aresu Emilio
Dizionario minimo sardo corso siciliano, corrispondenze nel gallurese
Olbia, Taphros, 2017

Da integrare con questo ricco elenco di titoli

cliccando sull’allegato PDF BiblioCartoGrafia presente in questa pagina https://unionegallura.it/it/contenuti/articoli/dettagli/297/

(Nella stessa pagina si troveranno altri importanti documenti sulla cultura gallurese)

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