In Gallura con i viaggiatori del’800

Il Progetto

 oggiIl presente lavoro intende contribuire a colmare una lacuna nell’offerta ai turisti di prodotti/servizi culturali di qualità.

Il nostro territorio e i nostri paesi sono infatti ‒ chi più chi meno ‒ abbastanza in ritardo in questo campo. Mancano guide, itinerari, carte e cartine in più lingue che presentino ai viaggiatori e visitatori il nostro territorio e i nostri borghi.

Di qui l’idea di un prodotto che fosse da un lato ricco di contenuti culturali e confezionato col rigore degli studi storici e dall’altro lato di stampo divulgativo, da leggersi velocemente e con gusto.

Per centrare l’obiettivo si è scelto di attingere ad un classico della cultura sarda, la cosiddetta letteratura di viaggio dell’800, tra le fonti più usate e citate per gli studi sulla Sardegna.

In che modo e in che senso questa fonte tanto conosciuta e usata è diventata presupposto di un progetto originale?

L’idea è stata di fare delle sintesi di quei meravigliosi libri di viaggio, proponendoli però oltre che in italiano anche nella lingua originale, quindi riccamente corredandoli di immagini (un altro lavoro di ricerca e cernita assai lungo e impegnativo): le immagini – stampe e pitture – sono d’altronde un altro modo per presentare ad essi la Gallura e la Sardegna e con essa i nomi di bravi artisti (sardi e non) che nell’Ottocento per primi la raffigurarono; e laddove non arrivano le immagini a illustrare i racconti si è fatto ricorso alle prime foto e cartoline e infine – soprattutto per i magnifici paesaggi naturalistici – a belle foto moderne.

È stata così realizzata una sorta di guida di viaggio in più lingue, agile, facile da leggere, attraente, ricca di illustrazioni, che così ripensata è una proposta – al momento – certamente originale se non propriamente inedita.

Una guida/itinerario della Gallura dell’Ottocento che conserva la sua utilità e s’impone all’attenzione anche oggi per la scoperta dei borghi e del territorio, non molto dissimili peraltro nelle descrizioni urbanistiche, geografiche e ambientali rispetto a duecento anni fa.

E ciò ha una indubbia fascinazione: significa far meditare i turisti che, in questa Gallura in cui essi giungono e verranno negli anni avvenire, indietro nel tempo – tra i 120 e i 200 anni fa – erano già passati altri viaggiatori. E non solo vi erano passati, ma vi si erano tanto soffermati da scriverne libri di memorie, fuse con la storia stessa della Sardegna.

Un fascino poi ancora più grande per i turisti inglesi e francesi: i racconti portano subito alla loro evidenza – fin dal primo impatto diciamo grafico/visivo – che questi importanti testi per la cultura sarda furono scritti perlopiù da loro connazionali e pubblicati nel loro Paese di provenienza, magari nella loro stessa città, e magari in una via ancora oggi esistente e da essi conosciuta.

Questa Guida, insomma, non può non far meditare un lettore accorto e sensibile, invitato a vivere e vedere il presente arricchito di una trama antica.

 

Un ringraziamento particolare va ai tanti fotografi e ai collezionisti che hanno generosamente messo a disposizione le loro foto d’autore e le cartoline storiche. Altresì agli editori per la concessione dell’utilizzo delle loro traduzioni.

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