III.1 – Benedizione dei bambini

di Maria Azara

L’uso di far dare la benedizione ai bambini (66) non è osservato in maniera uniforme in Gallura. In qualche zona (Tempio, Nuchis, Santa Teresa Gallura) la giornata preferita per far benedire i bambini senza richiesta di determinata età è quella dell’Epifania, considerata come la giornata dell’infanzia.

Il parroco riunisce in chiesa il maggior numero possibile di bambini e, dopo una breve allocuzione, dà loro la benedizione collettiva. I bambini, quindi, sfilano uno per uno davanti alla statuetta del Bambino Gesù, arrestandosi un attimo a baciarne il piedino. Quando il bambino è così piccolo che deve essere portato in braccio, pensa la portatrice a farlo inchinare e a fargli toccare il piedino benedetto.

Ad Olbia, invece, la benedizione collettiva è data nel giorno dei Santi Innocenti (28 dicembre) ai bambini che abbiano compiuto cinque anni.

A Palau si attende che questo bisogno religioso sia soddisfatto in occasione di visite periodiche per predicazioni, che sono fatte dai missionari di S. Vincenzo,

Nelle zone presso l’Anglona ci si accontenta della benedizione singolarmente data a ciascun bambino quando la madre va con lui in chiesa a compiere la propria purificazione, di cui ho parlato sopra. Altrettanto avviene a Bortigiadas.

A Luogosanto, infine, i bambini sono benedetti in occasione della prima Comunione al compimento dei sette anni.

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(66). Cfr. ARNOLD VAN GENNEP, Le folklore du Dauphiné (Isère), Paris, 1932, Tome I, I partie: Du berceau à la tombe, pag. 56.

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