V.16 – Proverbi e credenze circa il matrimonio

di Maria Azara

I proverbi e le credenze concernenti il matrimonio sono molti e alcuni sono comuni a tutta la regione, altri a determinate zone. Ne indico qui alcuni.

Coi e viscuntati sò da Déu signalati

(Matrimoni e viscontati son da Dio segnalati)

Mudderi e bói di li lochi toi e di la carréra siddu pói

(Moglie e buoi dei paesi tuoi e della strada, se tu puoi)

Ne in luni, vennari né in malti. Né ti sposi né t’appalti

(Ne in lunedì, venerdi né in martedì. Né sposi né parti)

Cabaddu e mudderi in manu a ca vèni

(Cavallo e moglie in mano a chi viene)

Dugna daiaccia agatta la só battaccia

(Ogni spadaccia trova il suo foderaccio)

Dugna battaccia agatta la só leppaccia

(Ogni foderaccio trova il suo coltellaccio)

Genti cun gjenti e faa cun laldu

(Gente con gente e fava con lardo – Cioè un parentado si addice all’altro come il lardo alle fave)

Ca ben talda bòn viaggju faci

(Chi ben tarda fa buon viaggio – Detto per le spose mature)

Ca spósa in austu no bii ’inu mustu

(Chi sposa in agosto non beve vino mosto)

Déu li faci e Déu l’appaggja
Dio li fa e Dio li appaia

Li mali cu li bòni
I cattivi con i buoni

Cuiuata è cuccjaraggja
Sposata è cucchiaiata

E ha preso a cuccjaròni.
Ha preso un cucchiaione.

Déu li faci e Déu l’appaggja
Dio li fa e Dio li appaia

Li mali cu li bòni
I cattivi con i buoni

Cuiuatu è razzòni
Sposato è topone

E présu ha a razzaggja
E s’è preso la topara

La spósa vò cilcata in lócu sóiu
La sposa va cercata nel suo paese

Spósarai e pinsarai
Sposerai e penserai

Ca spósa a capidannu no móri vèccju mannu
Chi sposa a settembre non muore vecchio grande

Prima delle nozze gli sposi sono forniti da parenti o da amici di oggetti efficaci contro il malocchio; ma essi stessi devono stare attenti a non compiere nel giorno della vigilia alcun atto che possa recare malaugurio come il lasciar cadere o comunque spezzare o smarrire l’anéddu di la fidi. Se ciò avvenisse i giorni della sposa sarebbero contati.

Guai se in chiesa, durante la cerimonia nuziale, si dovesse spegnere una candela; morrebbe presto quello dei due sposi più vicino alla candela.

Malaugurio si ha se nel giorno della vigilia, avviene un omicidio, o muore qualche congiunto, o si scatena un temporale, o se qualcuno si fa del male durante la cerimonia nuziale.

Quando si è ancora in tempo, qualche volta basta uno di questi fatti per provocare il rinvio delle nozze. Se al ritorno dalla chiesa gli sposi incontrano un cavallo bianco hanno un sicuro presagio di buona fortuna.

Se invece incontrano un funerale o il sacrista che porta una croce è segno di disgrazia.

Qualcuno che precede il corteo, avvertendo in tempo, in questi casi, se è possibile, gli fa cambiare strada. Segno di abbondanza, di grazie temporali e spirituali per gli sposi è caduta per brevissimo tempo di leggera pioggerella sul corteo. Il contrario se si tratta di un temporale accompagnato da lampi e tuoni.

Le pietanze servite sbadatamente durante il pranzo nuziale dallo sposo alla sposa, il sale o il vino da lui versatole con la sinistra o con la mano destra rovesciata, si considerano cause di future gravi malattie.

Un tempo, oggi non più, gli sposi avevano un unico piatto, un unico bicchiere e un unico tovagliolo in segno della comunione di vita che da quel momento in poi cominciavano a vivere. In passato, con lo stesso simbolo, si legava con un nastro la mano destra dello sposo alla sinistra della sposa o viceversa; oggi, in qualche posto, il nastro lega soltanto le due sedie.

In chiesa, ancora con la stessa finalità, lo sposo si inginocchia sul lembo della larga gonnella della sposa.

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