Marca e segno delle bestie

di Francesco De Rosa

Per distinguere i buoi e le vacche si suole imprimere sulla loro coscia una marca a fuoco portante le iniziali del proprietario. Si usa pure contrassegnare tanto le bestie vaccine che le ovine e le suine praticando nei loro orecchi dei fori o tagli particolari.

Se le orecchie riescono troncate il contrassegno vien detto trunca; se riescono fendute dicesi firita, se angolata si chiama a scala, se sagittate o a coda di rondine, rundulina; se forate, paltunta, se partite isupata, se bipartite a triuzzu, se intaccate gjuali, se smarginate bucata, se dimezzate muzzurra, se troncate e fendute ai lembi campanédda (pendolina). L’angolata e l’intaccata può esserlo a destra o a sinistra.

Se non ha segno dicesi innita (marginata). Se poi nell’orecchia vi è un sol segno vi s’aggiunge spesso l’aggiunto d’ascjuta (singola), come a dire trunc’asciuta, firit’asciuta, ecc.; se lo stesso contrassegno si trova in entrambe orecchie, ad esso si aggiunge le parole a tutt’e dui (a entrambe); se vi sono in ciascun orecchio vari contrassegni, o un orecchio lo ha d’un modo e l’altro d’un altro, si fa tale distinzione, dicendo, per esempio, trunca e firita ecc. o trunca a una e firita a l’alta, ecc. (troncata una e fenduta l’altra).

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