SUL LIMBARA

ALPINISMO SARDO

di Paolo Nicolai

in

Rivista mensile del TOURING CLUB ITALIANO ⇒

Anno X. N. 1

Gennaio 1904

foto di Vittorio Ruggero, Tempio

Il socio sig. P. Nicolai ci scrive da Tempio (Sardegna).

Alcuni soci del Touring, vedendo che quest’anno la neve non voleva venire a noi, decisero d’andarla a trovare, ed organizzarono una gita che riuscì veramente splendida Quaranta gitanti, tra i quali le signore Frasconi e Bertula con le loro signorine si trovarono sulla cima del Limbara (m. 1362) trasportativi da quaranta cavallini sardi.

Il capotto d’orbace sardo si dimostrò superiore in tutto alle migliori pellicce. Si pernottò al rifugio presso la punta Giugantino, e la danza servì più che il villacidro a tener calde le membra, mentre di fuori sotto le stelle lucenti un freddo polare preparava le piste per l’indomani, per i pattini e per gli skys.

Ai primi albori i pattinatori e gli skiatori entrarono in azione, gli uni sul grande stagno gelato, gli altri sulla neve che aveva tutto livellato.

Contemporaneamente i cacciatori si diressero ad una vicina vallata per la caccia al cignale, Prese le poste, in forma di ferro di cavallo, una delle quali era tenuta dalla signorina Frasconi, le chirrite (battitori) aizzarono i cani che si slanciarono nella macchia tra il vociare ed il fischiare di quelli; un cane latra, gli altri gli fanno eco, le trombe suonano l’allarme, i fucili aprono il fuoco, i cignali tentano uscire di quella cerchia di morte ma il piombo l’arrestò.

La tromba del capocaccia (socio Andrea Pintus) suona il cessat-fuoc; e nel campo dell’eccidio precipitano le chirrite e trovano sei cignaletti orrendamente addentati dai cani. Quando i cacciatori furono radunati, la gioia è al colmo. Ben cinque grossi cignali macchiavano di sangue la bianchezza della neve. Buona parte nel buon esito della caccia va attribuito alla signorina Frasconi che abbatté due buoni verri.

Dopo la prima colazione i cacciatori tentarono la caccia al mufflone, comunissimo nell’isola; ma avendo lasciata una posta aperta, dodici o quindici muffloni, scovati dietro la punta Bandiera, sfilarono come fulmini fuori della portata dei facili.

Lorenzo Pedrone, Muflone, 1843

A mezzogiorno si pranza sulla neve; ed in mezzo ai commenti degli avvenimenti del mattino sorse a parlare il console del Touring Pietro Azara augurandosi di veder spesso ripetute quelle gite e mandando dalle alpi tempiesi un saluto ai quarantamila soci del Touring sparsi nel globo. Brindo in versi dialettali il socio G. Azzena complimentando le signorine quali edelweis della nostra neve; e poiché l’anno scorso si erano fatti sperimenti di telegrafia ottica fra il punto ove eravamo noi e la piazza della Maddalena, il discorso cadde su ciò ed il socio M. Panu tenne una vera conferenza su quel tema.

Alle 15 si partì, dato ancora uno sguardo al Gennargentu giù, giù nell’isola, alla Corsica sorella, lontano, lontano all’isola dell’Elba, agli sparsi paesucoli, alle colline, alle valli, al mare; quel mare che ci circonda e ci separa dal resto d’Italia.

Matteo Aisoni -Studio fotografico Gallura - Vista della Corsica dal Limbara
di Matteo Aisoni, Studio fotografico Gallura - Vista dal Limbara
di Davide Cioncia - Vista dal Limbara

Il socio Lofredo, minerologo dilettante, ci fece passare per un punto ove ci mostrò un filone di blenda, dicendoci che nella nostra Gallura trovasi un’infinità di miniere di metalli preziosi, non scavate per mancanza di capitali.

La mia Kodak aveva immortalato i diversi avvenimenti del giorno, e la curiosità d’un pastore, al quale l’avevo affidata, cancellò tutto; ma nessun avvenimento potrà cancellare dalla nostra mente la memoria della splendida gita.

Alle 22 si rientrò in paese, stanchi ma soddisfattissimi.

© Tutti i diritti riservati

Condividi Articolo su: